Alcune informazioni pratiche
Non siamo medici.
Le informazioni che qui di seguito forniamo hanno carattere generale, e sono unicamente finalizzate a fornire il miglior tipo di parrucca a seconda delle diverse esigenze personali. Per più precise e dettagliate informazioni di carattere medico rivolgiti per cortesia al tuo medico curante, allo specialista, o alla struttura che sta seguendo il tuo percorso di cura.
Il nostro aggiornamento professionale consiste anche nel partecipare ad incontri o convegni nei quali oncologi, psicologi, o psico-oncologi, a livello divulgativo, illustrano le loro esperienze. Abbiamo così appreso che la prima domanda posta da una donna che ha appena ricevuto una diagnosi di tumore è spesso la seguente: perderò i capelli? E come? E quando?
Il problema è sentitissimo, perché connesso alla propria femminilità, e più ancora alla propria stessa essenza, all’immagine che gli altri hanno di noi -e che noi stessi abbiamo di noi.
La chemioterapia consiste nell’uso terapeutico di particolari farmaci molto aggressivi -forniti al paziente secondo cicli, tempi e dosaggi personalizzati-, in grado di distruggere le cellule tumorali. Sfortunatamente, questi farmaci non sono ancora perfettamente selettivi, per cui la loro aggressività si estende anche, oltre alle cellule tumorali, anche a normali cellule e tessuti dell’organismo, quali i bulbi piliferi, responsabili della crescita e della robustezza dei capelli. È questa la causa della caduta dei capelli spesso abbinata ad un ciclo di chemioterapia, e questa caduta potrà essere più o meno intensa a seconda dei farmaci utilizzati, del loro dosaggio, nonché della naturale capacità di reazione dimostrata dall’organismo del paziente. Però attenzione: questa caduta non è definitiva. Al termine della cura le cellule sane dell’organismo sono in grado di riformarsi con una certa rapidità: i bulbi piliferi si riattivano, ed i capelli ricominciano a crescere. Inizialmente non saranno folti e forti come prima, si presenteranno più radi, deboli, magari di diverso colore. Questa situazione potrà durare alcune settimane o alcuni mesi, durante i quali la paziente potrà trovare un grosso ausilio psicologico utilizzando una buona parrucca: nei nostri cataloghi trova a prezzi accessibili ottimi prodotti, del tutto indistinguibili dai propri normali capelli, in grado di far superare senza traumi ad ogni donna questa fase delicata del processo di guarigione.
Dopo circa tre – sei mesi dal termine del ciclo di chemioterapia i capelli tenderanno quindi a riassumere le loro caratteristiche originarie, anche se inizialmente non saranno così lunghi e folti come prima. L’alopecia indotta da chemioterapia è quasi sempre temporanea, e come tale facilmente risolvibile. E durante il periodo necessario, che dura solitamente qualche mese, l’uso di una buona parrucca di alta qualità è un ausilio importantissimo, semplice da usare, e risolutivo.
A differenza della chemioterapia, la radioterapia consiste invece nell’utilizzo di radiazioni molto potenti ed esattamente localizzate per distruggere le cellule tumorali. I capelli cadranno solo se le radiazioni riguarderanno la testa, e quando cominceranno a ricrescere (solitamente a partire da sei – dodici mesi dopo la conclusione del trattamento) saranno meno folti, meno robusti, e distribuiti in maniera meno uniforme. Talvolta la ricrescita potrà essere solo parziale, e in tali casi utilizzare una parrucca potrà dover diventare una attività normale, automatica, condivisa con migliaia di donne.
Quali accorgimenti possono essere adottati subito prima, durante e subito dopo le cure oncologiche per limitare al massimo gli stress negativi sui capelli?
- Tagliare corti i capelli prima dell’inizio delle cure ha molti risvolti positivi. Per esempio:
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Si evita al bulbo pilifero indebolito lo sforzo di sostenere capelli troppo lunghi e pesanti, e si ritarda pertanto la caduta totale o parziale dei capelli
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Un bulbo pilifero meno indebolito riprenderà prima la sua azione di crescita nel momento in cui la cura sarà terminata, velocizzando quindi i tempi di ricrescita
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Dal punto di vista psicologico, è molto meno traumatico perdere dei capelli già corti
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Se durante la cura si sarà utilizzata una parrucca con capelli corti o medio-corti nella fase della ricrescita successiva alla cura, i propri capelli riassumeranno prima l’aspetto normale del proprio look nelle ultime settimane; ci sarà poi tutto il tempo per farli ricrescere della lunghezza desiderata
- Usare per i propri capelli prodotti di pulizia che siano i più delicati possibile. Puoi trovarli QUI.
- Evitare colorazioni, decolorazioni, permanenti, per almeno sei mesi dopo la conclusione delle cure. I capelli sono molto deboli in questa fase, anche se iniziano a ricrescere, e non bisogna andare a generare inutili stress. Piuttosto, prolungare l’uso della parrucca per qualche settimana
- Pettinare e spazzolare i propri capelli con estrema delicatezza, utilizzando spazzole dalle setole più morbide possibile. Puoi trovarle QUI.
- Evitare l’uso del casco, del phon, di piastre stiranti o di ferri arriccianti
- Non si leghino i capelli in trecce o code, se non assoultamente morbide, e si utilizzino fermagli e pinze fermacapelli meno aggressivi possibile. Puoi trovare le più adatte QUI.
- Limitare al massimo l’uso di bigodini, privilegiando quelli più morbidi in commercio
Nel caso di ipersensibilizzazione della cute –cosa che può avvenire in chemioterapia- è possibile utilizzare una calottina sottoparrucca per limitare al massimo l’irritazione. Quelle più morbide, fresche e leggere sono tessute in fibra di bambù, e costano pochi euro: CALOTTINA.
È anche possibile utilizzare le parrucche costruite interamente a mano e destinate alle cuti sensibili, di cui parliamo in altra sezione del sito.
Per limitare lo stress cutaneo eventualmente legato all’uso intensivo di una parrucca, può essere utile alternare a questa l’uso di un cappellino o di una bandana, sia per l’uso casalingo che per l’uso sociale. CAPPELLINI E BANDANE
La consapevolezza di perdere i propri capelli per un periodo più o meno lungo può provocare in ogni donna forti sentimenti, emozioni, e situazioni di stress, rabbia, depressione. La tua forza interiore, così come la solidarietà dell’ambiente familiare, dei colleghi, degli amici, può essere fondamentale per riacquisire il prima possibile la tua serenità.
Quali parrucche vanno scelte per affrontare al meglio il periodo della chemioterapia?
Le migliori parrucche per chemioterapia: è chiaro che, maggiore la qualità costruttiva (nel nostro sito esemplificata con l’uso di stelline, da una a sei), migliore sarà il risultato finale. Però attenzione: non è vero che solo i modelli di costruzione più raffinata siano adatti alle donne in chemioterapia. Possono andare benissimo anche modelli di costruzione piuttosto semplice, quelli che sul nostro sito sono caratterizzati da una, due o tre stelline: ne spediamo decine di migliaia all’anno a donne in chemioterapia in tutta Europa, con ottimi risultati.
Ciò che conta davvero è che il modello utilizzato abbia il Marchio CE, che lo identifica come Dispositivo Medico. Ha cioè passato tutta una serie di severi esami che lo hanno “promosso” e ritenuto idoneo ad essere indossato da una paziente che sta seguendo una terapia.
Tutti i modelli delle nostre collezioni (tranne i modelli Economy, che hanno finalità puramente estetiche) sono dotati di Marchio CE. Sono dunque sicuri sul piano sanitario e possono essere tranquillamente utilizzati da una paziente oncologica. Il resto, è semplicemente questione di gusti.